Il nostro territorio è uno dei luoghi meno sicuri e più pericolosi d’Europa per i soggetti più vulnerabili come pedoni e ciclisti, non si può morire attraversando le strisce pedonali o facendo una passeggiata in bicicletta. Basti pensare che in proporzione al numero di eventi in valore assoluto ci sono molti più morti a Roma che a Londra. L’intervento delle istituzioni diventa fondamentale. Serve una risposta forte e immediata, bisogna reagire così come abbiamo reagito di fronte alla pandemia. Non basta una singola iniziativa ma occorre mettere in piedi un vero e proprio sistema “Lazio Strade Sicure”. Prevenzione e sicurezza devono partire proprio dai luoghi di transito, scuole, stazioni e ospedali. Una parte delle azioni previste si concentrano sull’attività di monitoraggio della rete viaria finalizzata alla realizzazione di interventi infrastrutturali per la messa in sicurezza delle strade, la predisposizione delle mappe delle zone a maggior rischio incidentalità, con evidenza pubblica e messa in trasparenza dei dati con definizione delle aree a 30 km/h. Vanno adottate immediatamente tutte le buone pratiche che altri paesi europei hanno già messo in atto per ridurre il numero di incidenti.